In questi giorni il confronto con clienti e colleghi è costante per una semplice motivazione.
Come comunicare ai tempi del Coronavirus per evitare crisi comunicative? Come continuare con le campagne? Come procedere con la timeline? Come modulare il piano comunicativo in funzione delle attuali dinamiche?
Non facile dare una risposta univoca perché parliamo di settori e mondi sempre diversi, una cosa però semplice da considerare é quella di ben misurare l’impatto comunicativo dell’azione definendo possibili conseguenze, anche inaspettate.
Di certo l’immobilismo non è una strada percorribile ma la crisi comunicativa è dietro l’angolo, ci sono esempi come quelli di grandi professionisti o brand che oggi, a seguito di poco pensate dichiarazioni/azioni comunicative si trovano difronte a crisi comunicative.
Come mi capita spesso di indicare in aula, senza una strategia misurata e senza la parte di studio le conseguenze possono essere inaspettate e spesso irreparabili.
Il dilemma principale verte sulla necessità di continuare a spingere avendo come nodo principale la sensibilità del lettore, magari rispolverando approcci d’analisi che ci pongano dinanzi a domande del tipo, quale obiettivo intendo percorrere con la campagna, quali i punti di forza, debolezza, opportunità e le minacce di un dato post o di una ben definita azione comunicativa?
Pertanto l’invito è quello di avvalersi di analisi SWOT e simili, di studiare a fondo le proprie Buyer Personas, la definizione di questi elementi garantirebbe la possibilità di prendere atto di quello che si sta dicendo e a chi. Sono strumenti semplici da utilizzare e immediati.
Purtroppo capisco la complessità di gestire settori come viaggi, promuovere eventi o vendere servizi e prodotti il cui ritiro o erogazione è limitato dal decreto, ma è necessario rivedete i piani editoriali e fermare le campagne pubblicitarie, almeno per il momento. Non si può pensare di occupare la rete con Ads di viaggi in Bus o di hotel ed eventi senza ricevere commenti negativi.
Non facile capisco, ma se non si ha tempo o competenze per farlo è meglio fermarsi per evitare quelle che vengono definite crisi comunicative.
C’è sempre da studiare, proviamo a farlo almeno in questo momento di forzata calma e pensiamo bene al Come comunicare ai tempi del Coronavirus per evitare crisi comunicative.
Buon lavoro a tutti