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Il Recovery Plan per le PMI

Blog 25-05-2021

È noto che l’arretratezza degli strumenti digitali ed il mancato sviluppo dell’organizzazione aziendale verso modelli evoluti sono annoverate tra le cause principali di perdita di competitività da parte delle aziende italiane nell’ultimo ventennio, con pesanti riflessi economici e sociali a livello nazionale.

Purtroppo, la pandemia ha drammaticamente peggiorato la situazione di partenza ed ha acuito inesorabilmente l’urgenza di interventi in tal settore.

Fortunatamente, il Governo si è prefissato l’obiettivo di vincere gli effetti della crisi scaturita dal Covid-19 e rilanciare le piccole e medie imprese italiane, in termini sia economici che strutturali, attraverso delle misure e degli incentivi presenti nel Recovery Plan.

Complessivamente, sei interventi figurano nella struttura del Recovery Plan, tutti convergenti verso un unico e primario obiettivo, ovvero quello di supportare e favorire lo sviluppo e la crescita competitiva del tessuto produttivo italiano.

Analizziamo ciascuno di questi aspetti per comprendere al meglio le loro caratteristiche

Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura

Per la digitalizzazione, l’innovazione e la competitività di due settori cardine del nostro paese, cultura e turismo, sono stati stanziati all’incirca 50 miliardi di euro da parte del Governo Draghi al fine di promuovere ed attuare la tanto attesa digitalizzazione del Paese

Indubbiamente, il potenziamento della banda ultra-larga, della connettività mobile e delle connessioni veloci in tutto il Paese rappresentano una misura importante a beneficio delle imprese e della loro trasformazione digitale, che ad ora appare imprescindibile.

In virtù di ciò, sono inoltre previsti importanti incentivi per l’adozione di tecnologie innovative e competenze digitali nel settore privato, attraverso misure come Transizione 4.0 a supporto delle aziende, poiché sarà necessario implementare il piano di digitalizzazione al fine di rendere le imprese italiane molto più competitive ed al pari delle aziende internazionali.

In particolar modo, per i settori del turismo e della cultura sono previsti interventi di valorizzazione dei siti storici e di miglioramento delle strutture turistico-ricettive. Inoltre, con uno stanziamento di oltre 2 miliardi di euro si punta a migliorare la competitività delle filiere industriali ed agevolare l’internazionalizzazione e potenziamento delle imprese.

Rivoluzione verde e transizione ecologica

Quasi 69, i miliardi di euro previsti nel Recovery Plan ed indirizzati al campo della Rivoluzione verde e Transizione ecologica. Attraverso il Superbonus del 110%, si mira all’ incremento dell’efficienza energetica di edifici privati e pubblici, con lo scopo di dare un forte input alle imprese del settore edile e di quelli che vi gravitano intorno, partendo dai professionisti coinvolti nei progetti di riqualificazione e giungendo alle imprese del settore delle fonti di energia rinnovabili.

Inoltre, sono presenti sia interventi per l’agricoltura sostenibile e per il miglioramento la gestione dei rifiuti, sia programmi d’ investimento e di ricerca e sviluppo delle fonti di energia rinnovabili, ma anche investimenti per lo sviluppo delle principali filiere industriali della transizione ecologica e la mobilità sostenibile.

Infrastrutture per una mobilità sostenibile

Il Governo ha deciso di assegnare circa 32 miliardi per la mobilità sostenibile delle infrastrutture presenti sul territorio nazionale. Lo scopo sarà quello di creare un’infrastruttura di trasporto moderna, sostenibile ed estesa a tutte le aree del Paese, in primis ponendo investimenti nei trasporti ferroviari ad alta velocità auspicando così ad un miglioramento dei tempi di percorrenza soprattutto nel centro-sud, ma anche puntando al potenziamento delle linee ferroviarie regionali. È previsto, inoltre, un ammodernamento del sistema portuale e della digitalizzazione della catena logistica, mirando a garantire l’interoperabilità della piattaforma logistica nazionale per la rete dei porti, a beneficio delle imprese del settore dei trasporti.

Istruzione e Ricerca

Nel Recovery Plan è previsto un investimento di quasi 32 miliardi di euro nel campo dell’istruzione e della ricerca, che spingerà a realizzare investimenti sul futuro dei giovani. Due le direttrici da seguire: aggiornamento della disciplina dei dottorati, il cui numero sarà aumentato di circa tremila unità e sviluppo di un’istruzione professionalizzante, con il rafforzamento della filiera della ricerca e del trasferimento tecnologico.

Inclusione e coesione

Per gli interventi di inclusione e coesione, sono previsti stanziamenti di circa 22 miliardi per agevolare la partecipazione al mercato del lavoro attraverso la formazione, ma anche per incrementare le politiche attive del lavoro e favorire l’inclusione sociale.  In particolar modo, sono previsti incentivi sia per la riforma dei centri per l’impiego e sia per l’imprenditoria femminile, con la creazione di un nuovo Fondo impresa donna.

Salute

L ’importanza strategica del settore salute è stato messo in evidenza dalla convivenza con la situazione pandemica, che ha confermato il valore universale della salute e la sua natura di bene pubblico fondamentale. Conseguentemente, emerge una rilevanza macroeconomica dei servizi sanitari, ma anche la necessità di poter contare su un adeguato sfruttamento delle tecnologie più avanzate, su elevate competenze digitali, professionali e manageriali, su nuovi processi per l’erogazione delle prestazioni e delle cure e su un più efficace collegamento fra la ricerca, l’analisi dei dati, le cure e la loro programmazione a livello di sistema. Dunque, proprio per tali necessità nel Recovery Plan sono stati indirizzati quasi 19 miliardi di euro nel campo della salute.

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